A metà degli anni ’90 la politica di modernizzazione e riassetto delle FS era segnata da un ampio piano di razionalizzazione e rinnovo, sia degli impianti sia del materiale rotabile. L’introduzione di nuovi mezzi determinava il rapido accantonamento degli ultimi esemplari efficienti d’importanti gruppi di locomotive, automotrici ed elettromotrici di significativa rilevanza storica tecnica, divenuti ormai inadeguati per il servizio ordinario.

Il nuovo processo di modernizzazione della ferrovia, le consistenti riduzioni del personale, l’introduzione massiccia di nuove tecnologie in sostituzione di quelle ormai pluridecennali, rendeva indifferibile uno sforzo per la salvaguardia e conservazione di una “memoria storica ferroviaria”, la cui forma più tangibile è rappresentata dalla conservazione e restauro di infrastrutture, mezzi e veicoli rappresentativi della storia ferroviaria italiana.L’abbandono di pratiche ed attività legate a tecnologie non più utilizzate (come quelle della trazione a vapore), il massiccio pensionamento dei ferrovieri più anziani, ultimi depositari di conoscenze e tecniche tramandate per decenni fra le diverse generazioni di tecnici, operai e macchinisti, imponeva di operare concretamente per la conservazione di una cultura ferroviaria storico – tecnica altrimenti destinata a disperdersi ed indispensabile al mantenimento dei mezzi storici.

Nel 1995 nasceva a Firenze Italvapore – Associazione Toscana Treni Storici – avente fra gli scopi di favorire il recupero, il restauro ed il mantenimento in esercizio del materiale rotabile ferroviario di carattere storico ed il suo utilizzo, lo studio e la divulgazione della storia dei trasporti ferroviari, la diffusione di conoscenze tecniche o storiche indispensabili alla salvaguardia e all’utilizzazione concreta del materiale storico ferroviario.L’associazione ha consentito di formalizzare l’apporto collaborativo di un primo nucleo di persone, ferrovieri e non, che già si stava impegnando nel tentativo di mantenere in esercizio una macchina a vapore (la 740 451) prima ad essere restituita all’esercizio a Firenze all’inizio degli anni ’90, e sottrarre alla demolizione alcuni dei mezzi di trazione più vecchi, accantonati in quegli anni dalle ferrovie italiane.Le FS hanno avuto fiducia nell’iniziativa ed hanno acconsentito alla sperimentazione di una forma di collaborazione del tutto nuova nel panorama italiano: nella primavera del 1996 è stata stipulata una convenzione in virtù della quale alcuni membri dell’associazione vengono oggi impegnati fattivamente nell’ambito dei lavori di recupero e manutenzione dei rotabili storici preservati in Toscana.

Questa attività di supporto, prestata a titolo volontario e del tutto gratuito da parte degli associati, ha un duplice scopo: da un lato consente una riduzione dei costi di esercizio dei rotabili storici, e dall’altro favorisce il travaso di conoscenze e perizie, indispensabili per la sopravvivenza dei mezzi storici, dalle generazioni di ferrovieri e tecnici che hanno regolarmente operato con essi verso le nuove leve, evitando la dispersione di un patrimonio storico e culturale altrimenti non più ricostruibile.

Tutto questo avviene anche attraverso il coinvolgimento di volontari, a fianco del personale ferroviario, nelle attività e lavorazioni per le quali non sia previsto un apposito titolo di abilitazione;

Negli ultimi anni alcuni associati hanno frequentato apposito corso per l’abilitazione TV 207. Tale corso, che ha poi comportato il superamento di un regolare esame svolto da funzionari Trenitalia, ha conferito la specifica abilitazione per l’accudienza alle locomotive a vapore.

I soci in possesso di tale abilitazione sono quindi tecnicamente competente ed autorizzati ad effettuare le accudienze notturne alle locomotive accese ed in stazionamento.

Nel Marzo 2013 tutto l’ingentissimo patrimonio storico-ferroviario italiano viene finalmente definito, inquadrato e soprattutto tutelato con la nascita della Fondazione Ferrovie dello Stato Italiane, un’ente senza scopi di lucro espressamente creato dalle società del gruppo FS, quale le FS stesse (capogruppo), Trenitalia e Rete Ferroviaria Italiana (RFI).

Tale ente, per statuto, persegue l’obbiettivo di valorizzare nonché preservare non solo i rotabili ferroviari storici, ma anche impianti, strutture ed archivi storici.

Con il subentrare della Fondazione FS per quanto compete il comparto storico, si è resa necessaria la ridefinizione di compiti e relazioni con il nuovo ente di riferimento che è formalmente proprietario non solo dei rotabili ma anche degli impianti in cui la nostra associazione si trova ad operare (DRS Pistoia).